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lunedì 21 aprile 2014

EMANCIPAZIONE


Annunciavano il paradiso

 ma ipnotici e barili

 libertà universali

 hanno proclamato.

Sigari e puntate

ad emancipazione

 hanno elevato.

Così,

la testa  ustionata

e la pelle macerata,

dopo i marosi

la nuova prigionia

hanno guadagnato.

Florenzo Doino

martedì 15 aprile 2014

NO AL NUMERO CHIUSO NELLE UNIVERSITA' PER UN REALE DIRITTO ALLO STUDIO.



Ogni anno, dall’ ormai lontano 1999, il test d’ ingresso alla facoltà di medicina  genera  frustrazioni in tanti ragazzi.  Appena il tredici  per cento dei partecipanti potrà frequentare una delle quaranta  università disseminate in ogni regione ( ad eccezione  di Basilicata Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta).


In cento minuti molti di loro vedono infrangersi sogni lunghi anni, ridicolizzate notti insonni fatte di esercitazioni, mortificati sacrifici di intere famiglie, spesso povere e disagiate.


Ad una prima lettura  superficiale e malevola, dalla parte dei sostenitori della “selezione”, di pretese e assurde meritocrazie, sessantamila studenti, anche dai curriculum liceali di tutto rispetto, risultano inidonei, incapaci ad affrontare il corso di studi medici. Prova ne è stata nel 2013 l ‘esclusione di oltre 3000 studenti licenziati  con valutazioni lusinghiere.


 Inevitabile è  la rabbia che puntualmente scema o in alcuni ricorsi di merito (domande e risposte sbagliate, irregolarità procedurali ect.) o con la rassegnazione , ovvero con il ripiego verso altre facoltà.


 A tal riguardo la storia ultradecennale di molti giovani inidonei secondo il test, a dispetto della sua pretesa serietà , ci racconta di eccellenti, capaci e validi  professionisti in altre branche scientifiche e non solo.


Segno evidente che la cosiddetta “selezione” consiste nella “eliminazione” di quanti più studenti possibile, da sacrificare al fine di non ingrossare la già grassa casta dei medici.


Si tratta dell’ esatto contrario di una giusta valutazione sulle attitudini a compiere determinati studi  e che pertanto andrebbe fatta solo ed esclusivamente nel corso degli studi stessi, esame per esame ovvero con prove rigorose, scientifiche, non inficiate dall’ onnipresente  zampino di chi nelle università, le famiglie dei baroni, fa il bello ed il cattivo tempo.


Il numero chiuso va abolito in fretta, nessuna limitazione al diritto allo studio. Non bisogna impedire la formazione in  un’ arte. Una pletora di professionisti non giustifica la negazione di un diritto costituzionale. Ragionando così  potremmo immaginare che lo stato introduca il numero chiuso anche per i corsi di formazione tipo parrucchiera, sarto, meccanico, tornitore?


Florenzo Doino


venerdì 11 aprile 2014







Ora dormo
e gli aromi delle stagioni


non annuso,


gli ottoni vibranti
non distinguo


e le tinte della primavera confondo.
Ma presto leggerò manoscritti,


ascolterò nenie,
intuirò arcani.


Allora ogni senso sarà ravvivato.


Florenzo Doino



giovedì 3 aprile 2014

Per i lavoratori in deroga contro governi e sindacati filopadronali

A seguito delle leggi “Riforma del mercato del lavoro” (legge 92/2012), “Misure urgenti per la crescita del paese”(legge 134/2012 e dalla legge di stabilità (legge 228/2012) varate dai governi dell' ammucchiata antiproletaria di centro-destra e centrosinistra, con l' assurdo ed illusorio pretesto di mettere argine alla grave crisi di produzione capitalistica vengono colpiti pesantemente ed ancora ...una volta i lavoratori cassaintegrati ed i cosiddetti lavoratori in deroga.
Le nuove disposizioni, avallate da Cgil,Cisl e Uil, riducono a cinquemila euro il limite massimo del reddito entro cui si può concorrere a ricevere il misero beneficio di poche centinaia di euro al mese.
A tal riguardo bisogna subito osservare che un lavoratore e la sua prole non possono sopravvivere con appena cinquemila euro annui atteso i costi esorbitanti per fitto ed utenze (acqua, luce, gas ect) nonché le spese per trasporti, studio ed alimenti.
Perciò è di tutta evidenza la volontà, da parte di questi governi antipopolari, di “liquidare” il maggior numero di lavoratori e spingerli il più possibile nell' area sempre più estesa del precariato e del lavoro nero, quando si é ancora in presenza di alcune competenze di tipo artigianale che ancora “resistono” (imbianchino, pulitore, idraulico ect).
Calandoci nella realtà lucana, sempre più falcidiata da miseria, precarietà e disoccupazione a fronte di profitti per petrolieri e padroni dell' auto, è accaduto che con le nuove disposizioni molti lavoratori con redditi appena superiori al tetto massimo abbiano prodotto tramite i sindacati le domande per beneficiare della cassa integrazione in deroga, ignorando però le novità legislativa prima richiamate, grazie anche al grave, inspiegabile mutismo dei patronati che hanno il preciso dovere istituzionale di rendere edotti i lavoratori firmatari sulla variazione della normativa, allorquando si redige una domanda di ammissione ad un beneficio.
L'Inps ha così, prontamente, provveduto a richiedere la restituzione delle cifre indebitamente percepite ed a cancellare dalle liste mobilità numerosi lavoratori.

A tal riguardo il Partito Comunista dei Lavoratori denuncia questo ennesimo attacco alle già precarie condizioni di vita e di lavoro di centinaia di lavoratori portate avanti da un governo al servizio di banchieri e capitalisti.
Chiede: che venga immediatamente fissato un nuovo limite massimo di reddito affinché l 'Inps rinunci alla restituzione delle somme edi lavoratori esclusi vengano immediatamente riammessi.
Invita tutti i lavoratori a reagire ai tanti attacchi che subiscono da parte dei governi affamatori unendosi in un grande movimento che lavori alla loro cacciata.
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