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lunedì 17 novembre 2014

MA CHE FINE HANNO FATTO I POETI?


Ma che fine hanno fatto i poeti?

di Mario Coviello

Sabato 15 novembre 2014, alle 19,00.ad Atella, l’associazione culturale Chauta ha presentato “ Il fiore delle meraviglie” il primo libro di poesie di Florenzo Doino.

Lidia e Nicola, gli animatori del circolo, hanno preparato per i loro ospiti una atmosfera accogliente, originale, calda . Patrizia Carlucci e Mario Coviello hanno presentato l’autore e Lidia ha raccontato Florenzo con le sue poesie e ponendo domande.

Un pubblico attento ha ascoltato e partecipato .Il verso ha aiutato a riflettere.

 Ogni stagione si lascia indietro qualcosa: è inevitabile, fisiologico, assolutamente sano. Però la poesia potevamo tenercela. Siamo cresciuti in anni di festival poetici, pubblicazioni e riviste che si occupavano della  produzione in versi. In qualche modo gli italiani, anche quelli meno attenti alla storia della letteratura, sentivano che la poesia era l’anima del paese.  Poi, poco alla volta,  la poesia non ha  trovato  più posto.

Con “ Il fiore delle meraviglie” ,Florenzo Doino mostra la sua capacita' di ascolto dei più' semplici,degli anziani che tanto lo affascinano,dei poveri e gli anni di guardia medica lo hanno temprato alla cura del dolore,della paura,dell'ansia, della depressione.

Come argine alle bufere,racconta nei suoi versi dei migranti,dei morti per il lavoro, degli sfruttati e canta la sua rivoluzione. Il  sole che lo illumina e' quello della giustizia e dell'uguaglianza.

Florenzo Doino con le sue poesie  non si stanca di raccomandarci di progettare,costruire il cambiamento.

Nella presentazione del suo libro ad Atella ha raccontato la sua militanza  civile e politica e ripreso quella vocazione lirica, ma anche civile,  di Pasolini, Fortini, Caproni, di quei maestri del verso e del pensiero poetante.

Per i giovani  sono forse i rapper, i cantautori  che provano a rinserrare in uno slogan un vago desiderio di felicità. Con Florenzo Doino e il  suo “ Il fiore della meraviglia” ricordiamo a noi stessi che la poesia difende la lingua, accoglie amorosamente il senso della bellezza, apre spazi mentali e sentimentali, insegna a guardare e a commuoversi, a legare cose lontane in un’unità luminosa.

 Cinquantasette componimenti brevi, non rimati. Parole come macigni, gravi per suono e significato. Interrogativi ideali e sostanziali, scorci di vite, solidarietà con gli ultimi, verità, libertà.

Con le poesie di Florenzo Doino  facciamo memoria dei nostri giorni e di questo gli siamo grati perché «Un'epoca - quella in cui si vive - non si respinge, si può soltanto accoglierla “.

Bella 16 novembre 2014                       

lunedì 6 ottobre 2014

RECENSIONE DEL PROFESSOR GERARDO MELCHIONDA


La poesia di Florenzo Doino assume una connotazione marcatamente etico-sociale, politica in senso stretto, riferita cioè a un’indagine nella polis, a una ricognizione dei meccanismi della partecipazione alla vita della comunità. Diventa spiegazione, guida per gli uomini oppressi. Doino scrive poesie utilizzando i modi che gli sono più congeniali, dentro la materia minuta, i particolari, le pieghe dei fatti che accadono tutti i giorni, infilandosi impietosamente direttamente nell’ingranaggio dell’esperienza per coglierne le imperfezioni, i mali, le storture, le contraddizioni. Tutto ciò che quotidianamente ci accompagna. E’ ovvio che in questi casi la poesia non pretende di spiegare, ma sottopone gli avvenimenti, in un fenomeno di straniamento, al pubblico che ascolta, partecipa: << a vostro dispetto donerò braccia e sogni, occhi e poesie, sangue e tempo>>.

Doino ha saputo individuare le responsabilità  e i ruoli in questo mondo che discrimina, separa, sfrutta, violenta e il suo sguardo oscilla dall’una all’altra parte senza confusione, chiaro e sicuramente in grado di indicare la strada giusta. Ha ritenuto necessario segnalare non tanto la scoperta del male, quanto quella della sua localizzazione, rivelatasi molto più vicina del previsto. Le poesie della raccolta “Il fiore della meraviglia” sono come i sassi che rimbalzano sull’acqua, onde su onde e arrivano nel cuore del lettore e lo rendono pensoso e disposto ad agire.

La raccolta termina con una poesia che simboleggia la possibilità di un ulteriore percorso di ricerca e l’entrata in un territorio nuovo, lasciando il senso di un’esperienza di vita che costringe il lettore a tornare sui propri passi, a ricominciare daccapo la lettura.

Florenzo Doino riesce a creare un tempo interno della poesia che configge con il tempo esterno ed è una cosa molto bella.

 06/10/2014

 

Gerardo Melchionda

 

 

martedì 26 agosto 2014

IL FIORE DELLA MERAVIGLIA: INTERVENTO DELLA DOTTORESSA MIRIAM SABATO. 12/08/2014 PRESENTAZIONE

INTERVENTO DELLA DOTTORESSA MIRIAM SABATO.
12/08/2014
PRESENTAZIONE
Era un sabato mattina d’agosto, quando ho iniziato a scrivere per parlarvi del libro di poesie di Florenzo e mi sono chiesta come farvi comprendere, al meglio, quello che potreste trovare tra le righe di questo manoscritto. E per farlo capire a voi, ovviamente, ho dovuto chiedere prima a me stessa cosa mi ha lasciato Florenzo Doino con le sue parole.
Da giornalista, come invece faccio di solito, non ho fatto molte domande all’autore sul suo libro perché volevo mettermi nei panni di una qualsiasi lettrice comune che prende un volume, lo legge e ne trae la sua interpretazione. E la poesia ha il privilegio, molto più di qualsiasi altra forma di scrittura, di far vagare la mente negli spazi e nel tempo, e di raccogliere come in un viaggio le immagini dall’angolazione della propria esistenza.
In un periodo, quello in cui stiamo vivendo, dove fioccano poesie intimiste e che cercano, come dire, di distrarci dalle problematiche del nostro tempo, Florenzo ha avuto la capacità di riportarci alla realtà delle cose, a volte cruda e al tempo stesso semplice, altre volte dolce e piena di speranza.
Lo scrittore spagnolo Javier Cercas, in un articolo pubblicato su La Stampa dal titolo “La sfida della poesia al potere”, spiega che Aristotele affermava che non esiste una sola verità bensì due: la verità della storia e la verità della poesia. Sono due verità opposte: la verità della storia è una verità dei fatti, concreta, particolare, una verità che cerca di fissare quanto accaduto a determinate persone in un determinato momento e luogo; al contrario, la verità della letteratura è una verità morale, astratta, universale, una verità che cerca di fissare ciò che accade a tutti gli uomini in qualsiasi momento e luogo. Dunque, scrivere romanzi o poesie, scrive ancora Cercas, consiste nel tradire la verità fattuale e concreta della storia per essere fedele alla verità morale e universale della letteratura, una verità che lo stesso Aristotele considerava superiore alla verità storica.
Ecco, quello che ho ritrovato nelle poesie di Florenzo è proprio questo: una verità che cerca di fissare ciò che accade a tutti gli uomini in qualsiasi momento e luogo. Ogni poesia può essere rapportata ad ognuno di noi, alla nostra situazione attuale, al nostro passato oppure a quello che potremmo sperare o temere per il nostro futuro.
Anche le stesse poesie, che rimandano palesemente ad una persona come “A Federico” o ad un luogo come “La Spianata”, possono portarci alla domanda: Dov’ero io in quel momento? O ancora come ho appreso la notizia? E ancora meglio cosa ho fatto per apportare una nota positiva a quella situazione?
Dunque, anche poesie descrittive, che non portano a fare voli pindarici sui sentimentalismi possono essere personali e introspettive.
Quando Florenzo mi ha proposto di partecipare alla presentazione del suo libro, ho accettato volentieri oltre che per stima della sua persona - un medico preparato, una persona impegnata politicamente, un padre che adora le sue figlie, gli ho detto di sì anche perché avevo avuto modo di leggere alcune delle sue poesie. E perché in quelle poesie ho rivisto me stessa, il nostro Paese, e il mio lavoro.
In una delle telefonate intercorse tra noi, in una domenica di luglio, ci ha tenuto a raccontarmi alcune delle storie celate dietro a quelle poesie. Ho notato la passione con la quale, senza vergogna, mi ha parlato dell’impotenza, del coraggio, della paura, della speranza intrise dentro quelle parole poi trasformate in poesia. Ho avuto il privilegio di conoscere lo stato d’animo dell’uomo che diventa poeta.
Leggendo il libro, ho pensato di raccontarvi attraverso le immagini, quello che hanno rappresentato per me, e in parte anche per Florenzo, i suoi scritti. Tra poco quindi vedrete un video su una selezione di poesie che riportano alla realtà e all’attualità di quello che è accaduto e che sta accadendo in questo secolo: gli sbarchi dei migranti, il terremoto dell’Aquila, il dramma del conflitto israelo-palestinese, i lavoratori morti nelle miniere, fino ad arrivare alle storie di persone che hanno riempito le pagine dei giornali come la morte di Federico Aldrovandi e la cattura e poi liberazione di Mariem arrivata in Italia proprio qualche settimana fa.
Un’ultima, ma non meno importante particolarità della poesia di Florenzo, è la capacità di far dialogare passato e presente. Oltre che attraverso il significato delle parole, lo fa con l’uso delle stesse. Si tratta, come viene definito da Oreste Lo Pomo nell’introduzione, “di versi che sembrano riemergere da un passato obsoleto ma che, invece, pur in una dimensione epica non perdono la loro attualità”. Usando, anche una terminologia familiare, a Florenzo, e prendendo in prestito le parole di Paolo di Stefano sul Corriere della Sera, “mostra la differenza tra il parlare dell'attualità e l'incidere il bisturi attualissimo della parola dentro la vita”.
Per concludere, non posso tralasciare quello che è intriso in ogni parola scelta con accuratezza da Florenzo: il suo impegno politico. Nella postfazione Marco Ferrando scrive che gli è difficile distinguere in Florenzo Doino il comunista e la persona e credo che, questo valga per molte persone che lo conoscono. La sua poesia è una denuncia alle ingiustizie che ci circordano.
Nel 2011, in Colombia, è nato il World Poetry Moviment (il movimento poetico mondiale) hanno aderito almeno 199 festival internazionali di poesia, 1233 poeti da 134 paesi. Un movimento che dice di dichiararsi in ribellione contro la triste storia dell’umanità. Nel manifesto costitutivo si legge: Noi ci opponiamo alla storia guerrafondaia delle civilizzazioni barbare che hanno prodotto cento milioni di morti grazie alla cosiddetta evoluzione umana sulla terra.
Sono diverse le manifestazioni che questo Movimento sta portando avanti nelle piazze e nelle strade in questi anni.
Ecco quanto la poesia può essere rivoluzionaria e quanto Florenzo faccia parte di questa rivoluzione.
Non mi resta oltre che complimentarmi ancora con Florenzo, ringraziarlo per il suo invito e augurarvi una buona e attenta lettura.
Miriam Sabato

martedì 19 agosto 2014

IL FIORE DELLA MERAVIGLIA: RECENSIONE DELLA PROFESSORESSA ROSETTA SANTALUCE


Quando la poesia non si perde nei meandri intimistici del proprio io

 

Martedì 18 Agosto, alle ore 18 del pomeriggio, a Bella, paese lucano, la bibliomediateca dell' istituto comprensivo ha ospitato un pubblico gentile, sensibile alla magica atmosfera della “parola alata” e all’armonia del verso che solo la poesia riesce a creare anche in tempi così caotici e frenetici come questi che stiamo vivendo.

La presentazione del testo di poesia “Il Fiore della meraviglia” di Florenzo Doino ha visto la presenza di persone del posto e venute da fuori, anche personaggi noti, che per quanto degni di stima, preferisco non citare per non rischiare di contribuire anch’io ad alimentare il culto della personalità in tempi come questi, di massificazione mediatica da una parte, e di liberismo dall’altra. Al contrario, Florenzo Doino, persona umile e altruista, non è e non vuole essere un leader, nonostante le sue doti eccezionali che gli hanno consentito di coniugare insieme più attività. Infatti egli è un bravo medico insieme alla sua compagna Maria, e segretario regionale del Partito Comunista dei Lavoratori, protagonista di tante lotte dalla parte dei più deboli e del popolo per la conquista o la difesa dei loro diritti, e ora anche poeta, visto il bel libro pubblicato. Queste molteplici attività non gli hanno impedito di crearsi una bella famiglia e di coltivare gli affetti familiari. Chi conosce Florenzo Doino sa quanto entusiasmo, quanta determinazione e quanto amore, mette in ogni attività, compresa quella di poeta e di scrittore anche quando essa non è remunerativa. Penso che Florenzo Doino scriva per diletto e per intessere relazioni umane e culturali dialogando con chi è disponibile al confronto a distanza su temi attuali o di natura esistenziale. E infatti la poesia di Florenzo Doino non si perde nei meandri oscuri del proprio egotismo e del proprio solipsismo, come quella di molti poeti attuali, che consumano la propria esistenza alla ricerca di un equilibrio esterno ed interno e di una meta che mai trovano e non sanno darsi, ma è la poesia di una persona sensibile, che anche da “esule in patria”, come egli ama definirsi in una delle sue liriche, non cessa di guardare al mondo esterno, agli altri, e ai loro problemi reali, di “spiare” nei loro vissuti, spinto da una sympatheia tutta umana, dal prendersi cura dell’altro, dalla compartecipazione ai drammi e al dolore di un’umanità marginale e offesa ogni giorno dall’egoismo e dall’indifferenza dei più. Chi ama curare individualisticamente il proprio orticello o inseguire sogni plutocratici e neoliberisti non sa più guardare al mondo esterno e agli altri con l’ottica di Florenzo Doino e cioè con l’intento di riannodare i fili recisi dell’antica filìa e di ritrovare quell’equilibrio armonico con sé stesso, con gli altri, e con l’ambiente, senza il quale alcuna eudemonia è possibile. Quest’ottica tutta umana, troppo umana, traspare nelle sue poesie. Ad esempio, leggendo la lirica “La Colonna”, si snoda davanti ai nostri occhi una fila di migranti, cioè un’umanità dolente che porta sulle spalle il peso di una storia di soprusi, di sofferenze, di sfruttamento, colonialista prima, neocolonialista dopo e che si arresta alla porta dei dominatori e sfruttatori dicendo: “questa è anche casa nostra”. In “Migranti” troviamo persone indurite nell’animo dall’indigenza e biascicanti parole menzognere alla ricerca di un riscatto che si illudono arrivare presto, mentre in “Promessa” si legge l’amara delusione di chi, attratto da visioni mediatiche paradisiache, superata con infinite difficoltà i marosi, trova nuove prigionie.

La poesia di Doino, se per poco indugia su squarci paesaggistici rassicuranti, legati alla sua infanzia e al suo vissuto, ci riporta subito ad altre memorie e crude realtà quali quelle dei minatori sepolti vivi “senza fiori e senza requie / nelle viscere del mondo” a Durban, a Potosì, a Marcinelle, a Monongah. Altre poesie richiamano alla mente un passato che è ancora presente quale, quello dell’uccisione di Federico Aldovrandi da parte di poliziotti assassini bramosi di torture letali che solo la verità sociale ha potuto smascherare e vendicare. La poesia, dedicata a Mariem, incatenata dal fanatismo religioso dei “mercanti del tempio” e poi liberata da chi ha lottato in nome dell’Umanità e per la Libertà, aggiunge un altro tassello alla storia di lunga durata delle persecuzioni di carattere religioso e di ottundimento della ragione che caratterizza il fanatismo di ieri e di oggi, sicché con Lucrezio possiamo ancora dire “Tantum religio potuit suadere malorum”.

Eppure, di fronte a tante ingiustizie, causa principale del dolore del mondo, come già detto, non aleggia mai nella poesia di F. Doino il pessimismo e la rassegnazione, ma la fiducia e la speranza di un riscatto rivoluzionario di cui l’Umanità sarebbe già gravida. Il tempo per Doino renderà giustizia ai galantuomini e brucerà ogni menzogna. Fortunati sono coloro che sanno pazientare e sanno aspettare fino a “gustare i frutti copiosi e  saporiti dei nuovi alberi” alberi, come auspicato nella poesia “Forza”. Altre liriche di carattere soggettivo, rivelano una personalità fiera, sdegnosa, tenace che “le stoltezze vergate” sulla sua persona dai suoi avversari non cura. Egli stesso si autodefinisce un somaro che lavora e va diritto alla meta, lungo la strada battuta, sferrando calci ai “lupi seccanti”, detestando i servitori, gli adulatori, le solennità e rifugiandosi, non nella solitudine del proprio io come molti farebbero, ma nella solitudine dei giusti. Che dire? Il video proiettato in biblioteca durante la presentazione del testo poetico a testimonianza delle sue lotte politiche e sociali e la lettura del testo, anche per chi non avesse avuto il piacere di conoscerlo prima, possono bastare per avere il quadro a tutto tondo della bella persona di Florenzo Doino, del professionista serio, del compagno coerente e combattivo, del padre e sposo amorevole del poeta colto e perspicace, che ben padroneggia la parola e si serve della poesia non per autocompiacimento e notorietà ma per testimoniare la sua presenza nel mondo come presenza utile ad altri più che a sé, perché prova a squarciare il velo dell’indifferenza e dell’ipocrisia, per ricostruire insieme agli altri un mondo migliore.

                                                                                                                                 Rosetta Santaluce

lunedì 18 agosto 2014

iL FIORE DELLA MERAVIGLIA: RECENSIONE DEL PROFESSOR MARIO COVIELLO (BELLA)

Martedì 12 Agosto alle ore 18,00,nella bibliomediateca “ A. Malanga” dell’Istituto Comprensivo di Bella è stato presentato da Miriam Sabato,Tonino Tarantino e Mario Coviello il libro di poesie di Florenzo Doino “ Il fiore della meraviglia “,Paolo Laurita editore.
In una sala affollata, alla presenza dei sindaci di Bella,Castelgrandee Rionero, i bellesi e gli amici di Potenza, Melfi e tanti altri paes, hanno ascoltato versi per riflettere sul presente e il futuro, sul senso della nostra vita. Il dottor Doino ha all’inizio risposto al questionario di Proust, rivelando che ama Maijakowskij e i murales e un video , curato da Tonino Tarantino ha raccontato la militanza civile e politica del dottor Doino, consigliere provinciale e candidato ad elezioni comunali,provinciali e regionali.
I tre relatori Hanno raccontato la poesia di Doino. Il Novecento è stato traversato da grandi poeti che in modo sintetico, profondo, ispirato hanno saputo stringere in poche righe le emozioni e i pensieri di un’epoca. Ungaretti, Montale, Saba, Luzi, Quasimodo, Penna sono nomi noti a tutti, tutti hanno letto almeno qualche pagina di questi artisti italiani. Florenzo Doino riprende quella vocazione lirica, ma anche civile, di Pasolini, Fortini, Caproni, di quei maestri del verso e del pensiero poetante. Per i giovani sono forse i rapper, i cantautori che provano a rinserrare in uno slogan un vago desiderio di felicità? Con Florenzo Doino e il suo “ Il fiore della meraviglia ricordiamo a noi stessi che la poesia difende la lingua, accoglie amorosamente il senso della bellezza, apre spazi mentali e sentimentali, insegna a guardare e a commuoversi, a legare cose lontane in un’unità luminosa. Cinquantasette componimenti brevi, non rimati. Parole come macigni, gravi per suono e significato. Interrogativi ideali e sostanziali, scorci di vite, solidarietà con gli ultimi, verità, libertà. Tutto questo si legge nei versi del rosso dottore della comunità di Bella, da sempre protagonista di numerose lotte per la difesa dei diritti e dell’ambiente, contro ogni capitalismo.
Scrive dei suoi versi Oreste Lo Pomo, che ha curato la prefazione del libro: la poesia come approdo dell’anima, come catarsi […], nelle parole il senso profondo della passione e dell’impegno. Un impegno, nella vita come nella poesia, senza le alchimie del compromesso e dando sfogo alle illusioni, ai sentimenti, alle pulsioni di quello che, pur nell’accezione mai sopita del rivoluzionario, resta l’ultimo dei romantici. Una persona che non recita, dice di lui nella postfazione il compagno Ferrando, che sente ciò che dice e ciò che scrive.” Se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni.
Florenzo Doino con “ Il fiore della meraviglia “ ha raccontato una formazione individuale e collettiva. E’ impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinità o per opposizione), leggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi che sono anche quelli della nostra storia personale, e ricordando a ogni poesia che tutto ci riguarda. «Un'epoca - quella in cui si vive - non si respinge, si può soltanto accoglierla “.

Bella 13 agosto 2014. Mario Coviello

domenica 3 agosto 2014

SILENZIO ?

Dopo la bomba
dal cielo dannato,
tacciono le voci,
dormono i lamenti
e degli armenti sepolti
i suoni non odo. 
Ma fragoroso é l'urlo
del cervello a brandelli
che del giusto 
l' animo quassa.
Come la maledizione
assordante al cielo
della dimora sventrata.
E lo straccio di coaguli rossi,
come al solito,
ci consola,
inaridisce le lacrime
ed ora di nuovo

garrisce al vento
sibilando forte: libertà.
Se questo é il silenzio....
Florenzo Doino

martedì 15 luglio 2014

PALESTINA LIBERA LAICA E SOCIALISTA

PALESTINA LIBERA LAICA E SOCIALISTA

Quanto sta accadendo nella striscia di Gaza è assolutamente ingiustificabile e rivoltante. Scuote tutte le persone sensibili e veramente democratiche ed è da considerarsi un attacco ai lavoratori e ai popoli di ogni parte del mondo. 

E' di oltre 150 persone l' ennesimo bilancio delle vittime, di cui l' 80% bambini e donne inermi e di oltre 1000 il numero dei feriti. La potenza sionista israeliana con l'esercito più forte del mondo, con i più moderni armamenti sta scaricando sul popolo palestinese migliaia di bombe preparando così un'operazione di terra foriera di altre centinaia di morti.
Nel silenzio complice dei governi imperialisti europei (l'Italia in testa) e dei pacifisti di ogni risma 

IL PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI 
PARTECIPA al grande presidio di massa di Potenza di giovedì 17 luglio 2014 ore 18-24 per la fine immediata dei raid e per rilanciare le ragioni di una Palestina libera laica e socialista.
Unica vera e credibile alternativa per i lavoratori e l' immensa popolazione povera mediorientale, per ebrei e musulmani, per cristiani ed atei contro sfruttamento e povertà, fondamentalismi e nazionalismi di ogni risma.


INDICE una settimana di mobilitazione e propaganda in favore della causa palestinese.

domenica 29 giugno 2014

Alla ricerca


Scavo in profondità,

con piccone e fresa

 ma non trovo

l’ acqua dolce e dissetante

degli avi.

Quindi utilizzo il telescopio

ma non capto oltre il cielo

la luce per gli orbi.

 Allora, speranzoso,

 leggo il libro

degli avi degli avi.

L’ angoscia mi assale.

Dicono di me che non so leggere.

Florenzo Doino

venerdì 6 giugno 2014

PER UNA MOBILITAZIONE PERMANENTE


 
Alla manifestazione di ieri 4 giugno, contro le richieste di raddoppio delle estrazioni petrolifere, le devastazioni ambientali ed i gravi attentati alla salute derivanti conseguenti, in occasione dell' incontro del ministro Guidi con il Presidente della regione Basilicata Pittella, il Partito Comunista dei Lavoratori c' era, con i suoi militanti, con le sue bandiere, con un suo volantino insieme alle altre sigle che hanno preso parte.
In tutto duecento e più partecipanti compresi i militanti delle organizzazioni ambientaliste, organizzatrici della giornata di mobilitazione, e le rappresentanze di fuori regione.  
 Ci è dispiaciuto non vedere gli studenti con le bandiere delle loro organizzazioni, in genere onnipresenti, il popolo di Potenza e dei comuni interessati alle perforazione. Questa volta le fasce tricolori di centro-destra e centro-sinistra sempre alla ricerca di flash e con l' intento di confondere gli obbiettivi dei movimenti di massa hanno brillato per la loro gradevole assenza.
Un buono inizio secondo noi, a patto che cominci, comune per comune, contrada per contrada una vera e propria battaglia di tipo generale che metta al primo posto la difesa intransigente del l' ambiente, della salute e la richiesta di lavoro e salario per tutti, al di fuori e contro le attuali classi dirigenti, corrotte e corruttrici del centro-sinistra e del centro-destra, tutte asservite alle compagnie petrolifere e perciò corresponsabili della miseria e della precarietà lucana.
 Pertanto aderiamo alla proposta di una immediata assemblea popolare regionale e nel contempo proponiamo manifestazioni nei singoli comuni per preparare un vero e grande evento di mobilitazione regionale.

sabato 31 maggio 2014


APPELLO ALLA PIU’ VASTA ED UNITARIA PARTECIPAZIONE POPOLARE CONTRO L’ ASSALTO CAPITALISCO ALLA TERRA DI LUCANIA

 

Il PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI

 in occasione dell’ incontro  del presidente della regione Basilicata con il governo dei petrolieri finalizzato ad autorizzare nuove e dannose estrazioni petrolifere, aderisce ed invita a  partecipare alla giornata di mobilitazione e di lotta del mercoledì 4 giugno 2014 contro le trivellazioni petrolifere promossa dalle associazioni ambientaliste.


PERCHE’condivide l’ iniziativa del comitato promotore.

 

PERCHE’da sempre si batte per il blocco completo delle estrazioni petrolifere  sia perché responsabili di un rilevante danno ambientale per l’intera Val d’Agri e l’ intera regione, sia perché responsabili  dei documentati danni alla salute di intere comunità regionali, sia perché responsabili dell’inesistente ricaduta occupazionale.

 

PERCHE’ritiene che la nostra amata terra di Lucania sia vittima di un vero e proprio assalto predatorio che la sta spogliando di tanti suoi beni naturali  sullo sfondo di una miseria e povertà in crescita continua. Disoccupazione, precarietà, licenziamenti, tagli ai servizi scolastici, sanitari, della mobilità ne sono la misura drammatica della crisi mondiale del capitalismo e delle sue caste corrotte e corruttrici.

 

IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

 sottolinea l’importante ed impellente necessità, per l’intera comunità regionale oltre che per le popolazioni interessate alle estrazioni petrolifere, di unirsi in un grande movimento autonomo e di classe. A partire dalla giornata del del 4 giugno già segnata dall’ incontro del presidente della regione Basilicata ed il ministro Guidi in cui il governo dei petrolieri autorizzerà nuove estrazioni petrolifere.  

Senza la più grande unità di tutti i lavoratori e del popolo lucano la strada per difendere il nostro territorio, ridotto a pattumiera, degradato dalle estrazioni petrolifere, inquinato nei suoi laghi e fiumi, affumicato  dagli inceneritori, devastato da discariche di rifiuti di ogni genere, attentato dalla minaccia di allocazione di scorie nucleari, diventa sempre più irta e difficile.

Il PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI

fa appello a tutti affinché venga denunciato in ogni luogo ed in ogni momento il ruolo nefasto della classe politica regionale, di centro-sinistra e di centro-destra asservita agli interessi dei grandi petrolieri e perciò insensibile alla degenerazione ambientale  in atto nella regione Basilicata.

 

SUCCHIANO SANGUE, ACQUA E PETROLIO

FERMIAMO L’ ATTACCO PREDATORIO

DEI PETROLIERI

ALLA NOSTRA TERRA DI LUCANIA

 

MERCOLEDI’ 4 GIUGNO 2014

TUTTI AL PALAZZO DELLA REGIONE

(VIA ANZIO POTENZA)

 

 

venerdì 30 maggio 2014

PER MERIEM

In nome dell' Unico,
clemente e misericordioso,
hanno deciso di incatenarti.
In nome
dello stesso Onnipotente,
come la quercia d'inverno,
non flette il tuo tronco
e la tua beltà illumina
la notte di Bruto
come la luna d'estate....
A dispetto
dei mercanti del tempio,
in nome dell' Umanità
lottiamo per la tua libertà.
Florenzo Doino

venerdì 2 maggio 2014

Colpendoti
nel giorno speciale
della lotta internazionale,
hai ferito Noi,
lavoratori,
delle montagne e delle piane,
delle metropoli e della riserva.
Ma nel canto rivoluzionario
che espugna le contrade dei mentecatti
anche ogni resa prematura vivrà.
Florenzo Doino

lunedì 21 aprile 2014

EMANCIPAZIONE


Annunciavano il paradiso

 ma ipnotici e barili

 libertà universali

 hanno proclamato.

Sigari e puntate

ad emancipazione

 hanno elevato.

Così,

la testa  ustionata

e la pelle macerata,

dopo i marosi

la nuova prigionia

hanno guadagnato.

Florenzo Doino

martedì 15 aprile 2014

NO AL NUMERO CHIUSO NELLE UNIVERSITA' PER UN REALE DIRITTO ALLO STUDIO.



Ogni anno, dall’ ormai lontano 1999, il test d’ ingresso alla facoltà di medicina  genera  frustrazioni in tanti ragazzi.  Appena il tredici  per cento dei partecipanti potrà frequentare una delle quaranta  università disseminate in ogni regione ( ad eccezione  di Basilicata Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta).


In cento minuti molti di loro vedono infrangersi sogni lunghi anni, ridicolizzate notti insonni fatte di esercitazioni, mortificati sacrifici di intere famiglie, spesso povere e disagiate.


Ad una prima lettura  superficiale e malevola, dalla parte dei sostenitori della “selezione”, di pretese e assurde meritocrazie, sessantamila studenti, anche dai curriculum liceali di tutto rispetto, risultano inidonei, incapaci ad affrontare il corso di studi medici. Prova ne è stata nel 2013 l ‘esclusione di oltre 3000 studenti licenziati  con valutazioni lusinghiere.


 Inevitabile è  la rabbia che puntualmente scema o in alcuni ricorsi di merito (domande e risposte sbagliate, irregolarità procedurali ect.) o con la rassegnazione , ovvero con il ripiego verso altre facoltà.


 A tal riguardo la storia ultradecennale di molti giovani inidonei secondo il test, a dispetto della sua pretesa serietà , ci racconta di eccellenti, capaci e validi  professionisti in altre branche scientifiche e non solo.


Segno evidente che la cosiddetta “selezione” consiste nella “eliminazione” di quanti più studenti possibile, da sacrificare al fine di non ingrossare la già grassa casta dei medici.


Si tratta dell’ esatto contrario di una giusta valutazione sulle attitudini a compiere determinati studi  e che pertanto andrebbe fatta solo ed esclusivamente nel corso degli studi stessi, esame per esame ovvero con prove rigorose, scientifiche, non inficiate dall’ onnipresente  zampino di chi nelle università, le famiglie dei baroni, fa il bello ed il cattivo tempo.


Il numero chiuso va abolito in fretta, nessuna limitazione al diritto allo studio. Non bisogna impedire la formazione in  un’ arte. Una pletora di professionisti non giustifica la negazione di un diritto costituzionale. Ragionando così  potremmo immaginare che lo stato introduca il numero chiuso anche per i corsi di formazione tipo parrucchiera, sarto, meccanico, tornitore?


Florenzo Doino


venerdì 11 aprile 2014







Ora dormo
e gli aromi delle stagioni


non annuso,


gli ottoni vibranti
non distinguo


e le tinte della primavera confondo.
Ma presto leggerò manoscritti,


ascolterò nenie,
intuirò arcani.


Allora ogni senso sarà ravvivato.


Florenzo Doino



giovedì 3 aprile 2014

Per i lavoratori in deroga contro governi e sindacati filopadronali

A seguito delle leggi “Riforma del mercato del lavoro” (legge 92/2012), “Misure urgenti per la crescita del paese”(legge 134/2012 e dalla legge di stabilità (legge 228/2012) varate dai governi dell' ammucchiata antiproletaria di centro-destra e centrosinistra, con l' assurdo ed illusorio pretesto di mettere argine alla grave crisi di produzione capitalistica vengono colpiti pesantemente ed ancora ...una volta i lavoratori cassaintegrati ed i cosiddetti lavoratori in deroga.
Le nuove disposizioni, avallate da Cgil,Cisl e Uil, riducono a cinquemila euro il limite massimo del reddito entro cui si può concorrere a ricevere il misero beneficio di poche centinaia di euro al mese.
A tal riguardo bisogna subito osservare che un lavoratore e la sua prole non possono sopravvivere con appena cinquemila euro annui atteso i costi esorbitanti per fitto ed utenze (acqua, luce, gas ect) nonché le spese per trasporti, studio ed alimenti.
Perciò è di tutta evidenza la volontà, da parte di questi governi antipopolari, di “liquidare” il maggior numero di lavoratori e spingerli il più possibile nell' area sempre più estesa del precariato e del lavoro nero, quando si é ancora in presenza di alcune competenze di tipo artigianale che ancora “resistono” (imbianchino, pulitore, idraulico ect).
Calandoci nella realtà lucana, sempre più falcidiata da miseria, precarietà e disoccupazione a fronte di profitti per petrolieri e padroni dell' auto, è accaduto che con le nuove disposizioni molti lavoratori con redditi appena superiori al tetto massimo abbiano prodotto tramite i sindacati le domande per beneficiare della cassa integrazione in deroga, ignorando però le novità legislativa prima richiamate, grazie anche al grave, inspiegabile mutismo dei patronati che hanno il preciso dovere istituzionale di rendere edotti i lavoratori firmatari sulla variazione della normativa, allorquando si redige una domanda di ammissione ad un beneficio.
L'Inps ha così, prontamente, provveduto a richiedere la restituzione delle cifre indebitamente percepite ed a cancellare dalle liste mobilità numerosi lavoratori.

A tal riguardo il Partito Comunista dei Lavoratori denuncia questo ennesimo attacco alle già precarie condizioni di vita e di lavoro di centinaia di lavoratori portate avanti da un governo al servizio di banchieri e capitalisti.
Chiede: che venga immediatamente fissato un nuovo limite massimo di reddito affinché l 'Inps rinunci alla restituzione delle somme edi lavoratori esclusi vengano immediatamente riammessi.
Invita tutti i lavoratori a reagire ai tanti attacchi che subiscono da parte dei governi affamatori unendosi in un grande movimento che lavori alla loro cacciata.
Altro...

mercoledì 5 marzo 2014

LA COLPA


Al  cantone del viale alberato

di  terra assai scostante,

 vedo  un cumulo di stracci

e capelli scompigliati

e occhi fissanti il vuoto

e piedi squarciati

e mani intirizzite.

Una pazza sentenzia il primo passante

 guadagnando il tiepido desco.

 E’ colpevole hanno sentenziato nei tempi.

 Una donna innamorata di calore gratuito

ed il suo frutto meraviglioso  depredato

è ancora la sua colpa.

Florenzo Doino

lunedì 3 marzo 2014

ABORTO STRETTAMENTE PERSONALE


 Un amico carissimo, appassionato sostenitore della Federazione della sinistra e di Sinistra Ecologia e Libertà si è lanciato a capofitto nella critica alla proposta di legge regionale con cui si vorrebbero erogare 250 euro mensili per 18 mensilità alle gravide povere che avessero deciso di non interrompere la gravidanza.
E, maliziosamente, Lui, come tanti suoi amici di avven...ture elettoralistiche, ormai a corto di argomenti politici su cui dialogare, considerate le vistose incoerenze e la scarsa credibilità dei due predetti partiti, mi ha chiesto come mai non sono intervenuto nel dibattito sull’ aborto che immediatamente è divampato.
Simile iniziativa legislativa porta la firma dei consiglieri PDL, PD e 5Stelle, i quali, nel preambolo attribuiscono il calo demografico della nostra regione ad un numero eccessivo di aborti.
Ovviamente ritengo cose del genere stupidaggini inutili, irrealizzabili e soprattutto un’ offesa alle donne che scelgono, tra mille strazi e sofferenze indicibili, di interrompere una gravidanza. Un’ idea frutto del furore ideologico che di tanto in tanto si impadronisce delle menti ossessionate dalla esistenza della legge sull’aborto e di ogni aspetto della vita che ha a che fare con la riproduzione della specie umana.
Ma a tal riguardo segnalo ai miei amici lettori una bellissima nota scritta dalla pittrice Teri Volini che io condivido in tutto e per tutto perché dimostra quanto Lei e molti di noi tengano in gran considerazione il valore della vita e della salute delle donne pur rimarcando in premessa la difesa intransigente della legge 194 con il fondamentale diritto dell’ autodeterminazione.
https://www.facebook.com/notes/teri-volini/a-proposito-di-aborti-autodeterminazione-inadempienze-e-leggi-inopportune/10152321440019529
Io invece mi soffermerò a denunciare quello che non fanno e non dicono le donne della sinistra istituzionale che in questi giorni fanno finta di stare dalla parte delle donne minacciate dai baciapile nel loro diritto di autodeterminazione.
Una gravidanza del tutto fisiologica, dal concepimento al suo termine costa migliaia di euro in visite ostetrico-ginecologiche, esami di laboratorio ed ecografie, oltre alle spese di viaggio per chi abita nei paesi(il 90%) privi di ambulatori.
I servi sciocchi di turno, tante le donne politicanti nel libro-paga del centro-sinistra, risponderanno che non è così perché il SSN e quello regionale dei Pittella-Folino-Defilippo in particolare garantiscono cure gratuite a tutti. Nei fatti non è così. Basta chiedere ad una donna di qualsiasi età e strato sociale che ha avuto la gioia di mettere al mondo un neonato quante migliaia di euro Le sono state estorte dai mercanti della salute.
Chi “coraggiosamente” o per mancanza di fondi sceglie la struttura pubblica non avrà un medico a cui potrà “affidarsi” completamente. Potrà risolvere ogni cosa scegliendo l ‘intramoenia, una vergognosa vessazione di cui nessuno ne osa parlare, soprattutto i numerosi medici in consiglio regionale.
Ma tutto ciò è tabù. I fanatici cattolici pensano ad accattivarsi le curie ed ignorano tutte le difficoltà cui va incontro una gestante. I militanti della sinistra istituzionale si guardano bene dal proporre atti che vadano contro i mercanti della salute e della casta bianca.
Spero che il mio amico non me ne vorrà.

giovedì 27 febbraio 2014

INSONNIA

C'è bisogno di un sogno
che si realizzi dopo di noi
 perché gli sforzi per realizzarli
ci avranno tenuti svegli.
 Florenzo Doino

VIRTU'

Fortunati gli uomini
e le donne pazienti.
Chi sa aspettare partecipando,

gusterà i frutti copiosi
e saporiti dei nuovi alberi.



Florenzo Doino

martedì 25 febbraio 2014

IL TEMPO

Il Tempo renderà giustizia ai galantuomini.
Come un vento tempestoso
disperdera' l immondizia,
come il fiume in piena
 inghiottirà i mentecatti lerci,
come un fuoco alto
brucerà ogni menzogna.
Accadrà presto
sofferenti di impazienza.



Florenzo Doino

giovedì 20 febbraio 2014

L' errante

Fortunato l' errabondo
che sazia la sua sete
nei pagliai del deserto.


Florenzo Doino

lunedì 17 febbraio 2014

AI BAMBINI DI...

Ardevi, piccola fiammella
e rossi coloravi,
come terra dell’ India,
i nostri cerulei volti.
Alla speranza schiuso
l’ animo palpitante avevi.
Già degli orizzonti nuovi
i sorrisi miravo.
Prati verdissimi calpestavo e
moltitudini colorate abbracciavo.
Ma fatale fu la primavera tiepida
che il cuor crogiola.
Bruciò la fiammella,
 la torcia innescò
ed incendiò l’ altro,
di lancinante male
e immutata domanda.
Perché?
Florenzo Doino

sabato 15 febbraio 2014

L’uomo tende a addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica.

Pier Paolo Pasolini








venerdì 14 febbraio 2014

LA SPIANATA

LA SPIANATA
La spianata é un lago di lacrime,
zampilli di sangue sgorgano,
grida al cielo si elevano
e già nell'aria alati neri svolazzano.
E dai monti i fragori della marcia già scendono,
son turbanti, coppe e mitra,
sollevano polvere ed intonano il miserere.
Pronta è la negriera alla fonda,
come spiffero di un inverno gelido,...
un blasfemo, forte e dolce canto diffonde.
Ma nella spianata teniamo stretti il nostro fucile.
Florenzo Doino

sabato 8 febbraio 2014

Ottobre



Aderire o non aderire?
La questione non si pone per me.
È la mia rivoluzione.

     W.M.




venerdì 7 febbraio 2014

LIBERTA'

Non è neghittoso
l’uomo stracco di essere dovizioso.
Abbraccia e si lancia,
corre e balla.
Già squilla di lontano
l’ ottone alla boa,
salta e..
canta la sua libertà.
Florenzo Doino

martedì 4 febbraio 2014

LA FRECCIA


Contro l’ invincibile  muraglia esplode

e nel misero spiraglio il chiarore diffonde,

 la  durevole notte tenebrosa  illumina,

e dei di tediosi il freddo scalda .

Dalla cateratta  un profluvio di nettare scende ,

sazia e disseta ,

cura e guarisce.

La freccia dell’arco colpisce.

 Crogiola l’animo

e posso varcare l orizzonte.

Florenzo Doino

giovedì 30 gennaio 2014

DANNAZIONE


Hanno ucciso il  banditore

che bullettava il cervello

e inteneriva il cuore.

Al vento ordinano di spirare  forte,

 disperderà  aromi e ceneri.

Alla crosta comandano di inghiottire

case e statue, piazze e quadri,

aumenterà lo spazio.

Alle montagne ingiungono di seppellire

  pascoli verdi e  selva lussureggiante.

Ai fiumi di inondare le pianure

e macerare gli arbusti.

Ai vivi raccomandano di saziarsi oggi.

Ai morti vietano funerali e lapidi

e dei vinti ardono dimore e libri.

Hanno condannato la memoria.

Florenzo Doino

mercoledì 29 gennaio 2014

MALASANITA' E SERVI

LA TRAGICA NASCITA-MORTE DI UN NEONATO NELL' OSPEDALE DI VILLA D'AGRI SCATENA IL GIORNALISMO LUCANO. IN PARTICOLARE IL TGR DI IERI HA SOTTOLINEATO COME LA CHIUSURA DI REPARTI DI OSTETRICIA CHE ASSISTONO MENO DI 500 PARTORIENTI SIA LEGGE E CHE IL NOSOCOMIO IN OGGETTO NON RAGGIUNGA IL NUMERO STABILITO DAI "SOLONI" AL SERVIZIO DEI VARI MINISTRI DELLA SALUTE.
ANCHE LA MORTE DI UN NEONATO, PRIMA ANCORA CHE SE NE ACCERTINO LE CAUSE, E' OCCASIONE PER SFERRARE ATTACCHI ALLA SANITA' PUBBLICA E DI MASSA. COME DIRE: NEGLI OSPEDALI DOVE SI PARTORISCE E SI NASCE DI Più SI MUORE MENO. DAVVERO INQUIETANTE. BRUTTI SERVI DEI SERVI.

Florenzo Doino

mercoledì 22 gennaio 2014

L' ORIZZONTE


GLI ABISSI SCANDAGLIA

E ROVISTA IL FIRMAMENTO.

IL MAROSO LO ASSALE

E DALLO SCOGLIO SI  RIPARA,

 SAETTA E FRAGORE

SFIORANO IL NOCCHIERO

REGGE LA PLANCIA,

 LA STIVA SI OPPONE,

FLUTTUA IL BASTIMENTO,

SI ARRESTA E RIPOSA.

RIPRENDE, RESISTE

E FLUTTUA E FLUTTUA IL BASTIMENTO.

DUBBIA LA VENTURA

MA SA BENE DOVE ANDARE,

VELEGGIA  INCONTRO ALL’ ORIZZONTE.

 

FLORENZO DOINO

sabato 18 gennaio 2014

JE SUIS...


Sei le mani colorate ed incatenate del Sudoriente,

serrate, al cielo levate.

 
Quando i bagliori ricatturi,

di carbone è il tuo volto stremato,

fischiante e sibilante
a mercede delle battaglie ardenti.

 

Con la bocca dipingi e ci incanti,
 con piedi melodiosi al cuor domandi.


Da ultimo vuoi riscattare anche il penultimo
e del sardonico non ti curi.

 
Il manto sdrucito le lacrime inaridisce,

coaguli rossi accoglie,
canti accorda
ed al vento garrisce.

 Viali, piazze, balconi, mari ed alberi colori.

 I custodi insonni domandano:

chi è costui?

La gravida prontamente risponde:

Io sono……
FLORENZO DOINO

venerdì 17 gennaio 2014

UGUAGLIANZA


Quassando quercia e pino,

frangendo cielo e mare,

con il fragore delle montagne e dei capanni,

odo un misto urlare e

nello specchio spezzato

vedo ignudi tutti, fuggevolmente uguali.

Florenzo Doino

martedì 14 gennaio 2014

ADEVARUL

Adevarul este un cantec revolutonar,                                                    
care traverseaza munti aspri,                                          
se strecoara prin gaturi adanci,                                                       
vede rauri furoase, Si trece prin mari furtunoase,                                                     
suierand puternic pana la cer,                                                               
luand cu asalt cetati si cartiere de idioti.



Florenzo Doino

sabato 11 gennaio 2014

POUR NOTRE FRERE

I doni avvelenati del liberatore
indurito hanno il tuo cuore.

Sentieri putridi calpesti
e di sudiciume gronda ogni tuo poro.

Gli olezzi dai miasmi le tue pinna catturano
e le impudicizie gli occhi tuoi puntano.

I meati tuoi le infamie amplificano...
alle tue labbra biascicanti la menzogna.

Ma tu sei il nostro fratello migliore,
che presto non resterai il minore.

giovedì 9 gennaio 2014

LA VERITÀ

La verità è un canto rivoluzionario
che valica monti asperrimi
ed insinua gole profonde,
guada fiumi impetuosi
e solca mari tempestosi,
sibila nei cieli fragorosa
ed espugna fortilizi e contrade dei mentecatti.

mercoledì 8 gennaio 2014

MENZOGNE A FASCE TRICOLORI IN GIRO PER LA LUCANIA


 La nostra povera  Lucania-Basilicata è attanagliata dagli effetti micidiali della crisi mondiale del capitalismo che significano: disoccupazione, precarietà, povertà oltre che servizi sanitari, mobilità e formazione ridotti, di anno in anno, ad una sempre più flebile lucina prima del baratro sociale in cui stanno precipitando milioni di lavoratori europei.
 Occorre perciò liberare il campo e l’ aria soprattutto dai miasmi che si levano dalle classi dirigenti in decomposizione.
Olezzi che provocano la nausea a migliaia di lucani per le menzogne dispensate a piene mani dai membri , corrotti e corruttori, della cattiva politica.

martedì 7 gennaio 2014

LA MEMORIA

La memoria è  l' urlo delle carni piagate,
il brontolio del ventre batraciano ,
il grido di battaglia di Spartaco,
l' ira dei mansueti,
come tante bullette infisse
nei cervelli