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giovedì 3 aprile 2014

Per i lavoratori in deroga contro governi e sindacati filopadronali

A seguito delle leggi “Riforma del mercato del lavoro” (legge 92/2012), “Misure urgenti per la crescita del paese”(legge 134/2012 e dalla legge di stabilità (legge 228/2012) varate dai governi dell' ammucchiata antiproletaria di centro-destra e centrosinistra, con l' assurdo ed illusorio pretesto di mettere argine alla grave crisi di produzione capitalistica vengono colpiti pesantemente ed ancora ...una volta i lavoratori cassaintegrati ed i cosiddetti lavoratori in deroga.
Le nuove disposizioni, avallate da Cgil,Cisl e Uil, riducono a cinquemila euro il limite massimo del reddito entro cui si può concorrere a ricevere il misero beneficio di poche centinaia di euro al mese.
A tal riguardo bisogna subito osservare che un lavoratore e la sua prole non possono sopravvivere con appena cinquemila euro annui atteso i costi esorbitanti per fitto ed utenze (acqua, luce, gas ect) nonché le spese per trasporti, studio ed alimenti.
Perciò è di tutta evidenza la volontà, da parte di questi governi antipopolari, di “liquidare” il maggior numero di lavoratori e spingerli il più possibile nell' area sempre più estesa del precariato e del lavoro nero, quando si é ancora in presenza di alcune competenze di tipo artigianale che ancora “resistono” (imbianchino, pulitore, idraulico ect).
Calandoci nella realtà lucana, sempre più falcidiata da miseria, precarietà e disoccupazione a fronte di profitti per petrolieri e padroni dell' auto, è accaduto che con le nuove disposizioni molti lavoratori con redditi appena superiori al tetto massimo abbiano prodotto tramite i sindacati le domande per beneficiare della cassa integrazione in deroga, ignorando però le novità legislativa prima richiamate, grazie anche al grave, inspiegabile mutismo dei patronati che hanno il preciso dovere istituzionale di rendere edotti i lavoratori firmatari sulla variazione della normativa, allorquando si redige una domanda di ammissione ad un beneficio.
L'Inps ha così, prontamente, provveduto a richiedere la restituzione delle cifre indebitamente percepite ed a cancellare dalle liste mobilità numerosi lavoratori.

A tal riguardo il Partito Comunista dei Lavoratori denuncia questo ennesimo attacco alle già precarie condizioni di vita e di lavoro di centinaia di lavoratori portate avanti da un governo al servizio di banchieri e capitalisti.
Chiede: che venga immediatamente fissato un nuovo limite massimo di reddito affinché l 'Inps rinunci alla restituzione delle somme edi lavoratori esclusi vengano immediatamente riammessi.
Invita tutti i lavoratori a reagire ai tanti attacchi che subiscono da parte dei governi affamatori unendosi in un grande movimento che lavori alla loro cacciata.
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