Martedì 12 Agosto
alle ore 18,00,nella bibliomediateca “ A. Malanga” dell’Istituto
Comprensivo di Bella è stato presentato da Miriam Sabato,Tonino
Tarantino e Mario Coviello il libro di poesie di Florenzo Doino “
Il fiore della meraviglia “,Paolo Laurita editore.
In una sala
affollata, alla presenza dei sindaci di Bella,Castelgrandee Rionero,
i bellesi e gli amici di Potenza, Melfi e tanti altri paes, hanno
ascoltato versi per riflettere sul presente e il futuro, sul senso
della nostra vita. Il dottor Doino ha all’inizio risposto al
questionario di Proust, rivelando che ama Maijakowskij e i murales e
un video , curato da Tonino Tarantino ha raccontato la militanza
civile e politica del dottor Doino, consigliere provinciale e
candidato ad elezioni comunali,provinciali e regionali.
I tre relatori Hanno
raccontato la poesia di Doino.
Il Novecento è stato traversato da grandi poeti che in modo
sintetico, profondo, ispirato hanno saputo stringere in poche righe
le emozioni e i pensieri di un’epoca. Ungaretti, Montale, Saba,
Luzi, Quasimodo, Penna sono nomi noti a tutti, tutti hanno letto
almeno qualche pagina di questi artisti italiani.
Florenzo Doino
riprende quella vocazione lirica, ma anche civile, di Pasolini,
Fortini, Caproni, di quei maestri del verso e del pensiero poetante.
Per i giovani sono forse i rapper, i cantautori che provano a
rinserrare in uno slogan un vago desiderio di felicità?
Con Florenzo Doino e
il suo “ Il fiore della meraviglia ricordiamo a noi stessi che la
poesia difende la lingua,
accoglie amorosamente il senso della bellezza, apre spazi mentali e
sentimentali, insegna a guardare e a commuoversi, a legare cose
lontane in un’unità luminosa. Cinquantasette
componimenti brevi, non rimati. Parole come macigni, gravi per suono
e significato. Interrogativi ideali e sostanziali, scorci di vite,
solidarietà con gli ultimi, verità, libertà. Tutto questo si legge
nei versi del rosso dottore della comunità di Bella, da sempre
protagonista di numerose lotte per la difesa dei diritti e
dell’ambiente, contro ogni capitalismo.
“ Scrive dei suoi
versi Oreste Lo Pomo, che ha curato la prefazione del libro: la
poesia come approdo dell’anima, come catarsi […], nelle parole il
senso profondo della passione e dell’impegno. Un impegno,
nella vita come nella poesia, senza le alchimie del compromesso e
dando sfogo alle illusioni, ai sentimenti, alle pulsioni di quello
che, pur nell’accezione mai sopita del rivoluzionario, resta
l’ultimo dei romantici. Una persona che non recita,
dice di lui nella postfazione il compagno Ferrando, che sente ciò
che dice e ciò che scrive.” Se è vero che ci mettiamo una
vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all'indietro la
strada è ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni
e sbagli: il filo dei nostri giorni.
Florenzo Doino con “ Il fiore della meraviglia “ ha raccontato una formazione individuale e collettiva. E’ impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinità o per opposizione), leggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi che sono anche quelli della nostra storia personale, e ricordando a ogni poesia che tutto ci riguarda. «Un'epoca - quella in cui si vive - non si respinge, si può soltanto accoglierla “.
Florenzo Doino con “ Il fiore della meraviglia “ ha raccontato una formazione individuale e collettiva. E’ impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinità o per opposizione), leggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi che sono anche quelli della nostra storia personale, e ricordando a ogni poesia che tutto ci riguarda. «Un'epoca - quella in cui si vive - non si respinge, si può soltanto accoglierla “.
Bella 13 agosto
2014. Mario Coviello
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