Sei le mani colorate ed incatenate del Sudoriente,
serrate, al cielo levate.
Quando i bagliori ricatturi,
di carbone è il tuo volto stremato,
fischiante e sibilante
a mercede delle battaglie ardenti.
Con la bocca dipingi e ci incanti,
con piedi melodiosi al cuor domandi.
con piedi melodiosi al cuor domandi.
e del sardonico non ti curi.
coaguli rossi accoglie,
canti accorda
ed al vento garrisce.
canti accorda
ed al vento garrisce.
Viali, piazze, balconi, mari ed alberi colori.
I custodi
insonni domandano:
chi è costui?
La gravida prontamente risponde:
Io sono……
FLORENZO DOINO
Il poeta ancora una volta gioca sull'allitterazione, questa volta meno dura, più musicale e sinestesicamente colorata. La potenza dell'essere che non si nasconde ma con forza si mostra ai sensi: alla vista, all'udito, al tatto. Belle le immagini che evoca, positivo il messaggio di vita.
RispondiEliminaNel complesso la sua è una poesia combattente, militante, non contemplativa ma attiva, che incita all'azione ed è essa stessa azione. Il poeta inneggia alla vita attraverso immagini di distruzione. Anzi, va oltre: non solo la vita ma la rivoluzione, il cambiamento. E chiama alla rivoluzione fornendo premesse e strumenti, con parole massive, e per la massa.